Nel poema sulla natura Empedocle descrive la nascita dell'universo a partire dalla situazione originaria di una totalità indifferenziata, lo sfero, in cui si mescolano e confondono il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria che rappresentano le "quattro radici", ossia i quattro elementi primordiali.
Quest' ultimi sono eterni, immutabili, quindi non possono cambiare, ed uguali a se stessi.
Tutti possono essere divisi in parti più piccole, il fatto è che ogni particella ottenuta conserverà sempre la stessa qualità che aveva inizialmente.
Il filosofo Empedocle ipotizza che vi siano due forze cosmiche, l'amore e l'odio.
Le forze presiedono rispettivamente all'unione e alla separazione dei principi iniziali.
Mescolando o dividendo le quattro radici, le forze determinano la generazione e la dissoluzione di qualsiasi cosa.
Secondo Empedocle la nascita e la morte, sono da attribuire alla mescolanza e alla separazione di elementi originari che rimangono qualitativamente uguali.
L'azione delle forze cosmiche non si ferma mai, ed è in continua trasformazione ed evoluzione.
Per concludere possiamo dire che l'esistenza per Empedocle costituisce il momento intermedio, ovvero la tensione tra i due estremi, che sono amore ed odio.
Nessun commento:
Posta un commento