lunedì 9 ottobre 2017

Pitagora e la fondazione della scuola di Crotone

Nel 499 a.C. il centro della vita culturale greca si spostò nelle colonie greche presenti in Italia Meridionale.
In una di queste, Crotone, Pitagora si stabilì e vi fondó la Fratellanza Pitagorica, una nuova scuola filosofica.
Molti caratteri di questa scuola fanno pensare ad una setta religiosa. I discepoli si differenziavano in matematici e acusmatici (=ascoltatori).
Le dottrine principali dei pitagorici riguardano la
-DOTTRINA DELL'ANIMA= l' anima era concepita come un principio divino ed immortale rinchiuso nel corpo per una colpa originaria
Questa dottrina venne poi ripresa dall' orfismo, cioè un movimento religioso sorto in Grecia nel VI secolo a.C gli orfici sostenevano che, dopo la morte, l' anima fosse destinata a reincarnarsi fino all' espiazione delle proprie colpe. Però attraverso riti di purificazione e/o pratiche  era possibile interrompere il ciclo. Lo studio di Pitagora si concentra nella ricerca di mezzi per ricevere la liberazione dell' anima dalla vita materiale, di fatti la filosofia è intesa come una via per la salvezza che conduce all' ordine, ai numeri, alla proporzione e alla misura della (propria) vita.
-DOTTRINA DEL NUMERO= secondo i Pitagorici la vera sostanza delle cose risiede nel numero, e non in elementi fisici e fenomeni naturali come altri filosofi precedentemente avevano pensato.



Anassimene


Nonostante non visse nella stessa epoca di Anassimandro, Anassimene si occupò do ricerche naturalistiche, di fatti paragonava la vita dell' universo alla vira dell' uomo.
Questo pensatore, attribuisce al principio primo i caratteri del movimento incessante e dell' infinità. Egli sostiene che l' aria è la forza che anima il mondo ed il principio di ogni mutamento, ossia che è alla base di ogni cambiamento.
La generazione e trasformazione delle cose è spiegata dal filosofo mediante i processi di condensazione e rarefazione. Anassimene ritiene che l' universo che si costituisce attraverso questo processo, è destinato a dissolversi nel principio originario per poi tornare a rigenerarsi da esso; in un ciclo di vita, morte e rinascita; destinato a durare per sempre.

Anassimandro




Con Anassimandro, la filosofia approfondisce la sua diversità dai miti cosmogonici. Questo pensatore è stato il primo ad utilizzare la parola "archè" ed individuò la sostanza primordiale in un certo principio, chiamato "àpeiron", termine greco che tradotto in italiano vuol dire "senza confini". Egli sostiene che il principio da cui derivano tutte le cose non possa identificarsi con una di esse, ma debba essere una sostanza indistinta.
Il pensatore si pone anche il problema del modo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale. Egli infatti  ritiene che si tratti di un processo di separazione e differenziazione governato da una legge necessaria. Secondo Anassimandro, vi è un movimento rotatorio, in virtù del quale tutti i contrari si sviluppano.

giovedì 5 ottobre 2017

Talete

Al tempo di Talete, presso le persone semplici e poco colte,  la filosofia era considerata come un sapere astruso ed inutile.
In svariate occasioni, però, questo pensatore non si dimostrò  una persona distratta, ma come un uomo che sapeva sfruttare le conoscenze meteorologiche.
Inoltre, Talete sostiene che l' archè, ovvero il principio primordiale, fosse l' acqua, dato che ogni cosa vivente è intrisa di questa sostanza.
Talete, si differenzia dagli altri miti, magari delle civiltà del Mediterraneo, per il fatto che  quest'ultimo, per spiegare la nascita dell' universo, usa soltanto argomenti razionali, non ricorrendo ad un' interpretazione religiosa o fantastica.

Gli ionici



I primi che hanno inaugurato il pensiero filosofico, sono stati: 
-Talete 
-Anassimandro 
-Anassimene 
Quest' ultimi sono chiamati "filosofi di Mileto".
Le poche notizie su questi 3 pensatori, ci sono rinvenute mediante le opere scritte da altri autori, come Platone, Aristotele e Diogene Laerzio.
Si può però affermare chiaramente che tutti e tre, possedevano conoscenze di carattere tecnico-scientifico. E' poi importante mettere in risalto il fatto che quest'ultimi abbiano provato a spiegare diversi fenomeni atmosferici e meteorologici attraverso cause naturali.
Sono considerati quali geografi, agrimensori e tecnici dell' Occidente, ma a loro va soprattutto il merito di essere stati i primi a chiedersi a proposito della natura multiforme e mutevole del mondo e di essere riusciti a rispondersi analizzando l' archè,  ovvero la causa.

Una riflessione filosofica

Filosofia significa amore del sapere.
Secondo la tradizione il termine sarebbe una creazione del filosofo  Pitagora, vissuto tra il  VI e il V secolo a.C.
La parola indica un’aspirazione dell’uomo alla conoscenza vera, tendenza che non può aver fine, perché solo agli dei è concesso il possesso pieno della verità.
Lo scopo della filosofia è dunque il  desiderio di conoscere la verità.
Secondo Platone e Aristotele questo bisogno nasce dalla meraviglia che prova l’uomo quando si pone davanti  all’universo come un Tutto e si chiede quale ne sia l’origine e il fondamento e quale posto occupi egli stesso in questo universo.
I contenuti della filosofia sono le domande, le più generali possibili, che l’uomo si pone  per tentare di comprendere la totalità del reale.
Domande che riguardano tutti gli uomini in quanto uomini, che si riferiscono soprattutto ai problemi del conoscere e dell’essere.
La filosofia si pone come impostazione unitaria della conoscenza, e come discussione dei suoi limiti e delle sue possibilità.
Da essa in passato sono scaturite le singole scienze. La filosofia ha ceduto ad esse la trattazione tecnica dei vari argomenti, ma non la trattazione filosofica, ossia l’esame critico ed unitario delle conoscenze, che rappresenta  in definitiva il nucleo centrale della cultura.
La filosofia mantiene il suo senso anche dopo il trionfo delle scienze particolari, perché esse rispondono solo a domande sulla parte e non sul “tutto”.
Insegnare a vivere senza la certezza e tuttavia senza essere paralizzati dall’esitazione è forse la funzione principale cui la filosofia può ancora assolvere.
La filosofia mira ad una spiegazione puramente razionale della totalità che vuole indagare.
Essa va, con la ragione, oltre l’esperienza e i fenomeni per trovare le cause della realtà.
Perciò si può dire che Filosofia e Scienza sono due facce della medesima razionalità.
La filosofia fu una creazione greca.
I greci introdussero il logos, l’uso esclusivo della  ragione nelle riflessioni sul Tutto.  Questa scoperta greca condizionerà tutta la cultura occidentale.

La Poetica aristotelica

Nella  Poetica  il filosofo greco Aristotele (384-322 a.C.) studiò la natura e il fine della creazione poetica. Nell’introduzione l’autor...